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BELPAESE: LA FARSA DI SALVINI

Primo piano con la giacca a vento e la neve sullo sfondo. Selfie dai monti del dramma.

Che vedano tutti che Matteo Salvini è andato sul posto, collegamento telefonico dal Teramano con Myrta Merlino e poi, la sera, a Otto e ½ con Lilli Gruber. Nel mezzo, dirette con Radio Padania da Montesilvano, Penne, Atri, Isola del Gran Sasso.

E mentre si estraggono i corpi dall’hotel di Rogopiano dichiarazioni beffarde sul Pd che affida l’emergenza ad un «ex governatore fallito».

Salvini non ce l’ha fatta a simulare un senso dello Stato che non ha, a rispettare la regola non scritta, ma universalmente riconosciuta, che suggerisce di non fare becera polemica nel giorno in cui le famiglie coinvolte attendono una sentenza di vita o di morte.

È andato dove c’erano le telecamere  e da lì, guardando spalare i «volontari con cui sono vicino», si è preso lascena.

 E chi se ne frega se gli danno del sciacallo.

Alessandra Longo per la Repubblica