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BAGHERIA A 5 STELLE – ABUSIVISMO, SCOPPIA LA RIVOLTA: “PERSEGUITE ANCHE I GRILLINI”

patrizio-cinque-matteoderrico“C’è il sindaco, il fratello, la sorella, il cognato. C’è l’ex assessore all’Urbanistica. Ci sono tre consiglieri. Tutti attivisti o simpatizzanti grillini. Tutti abusivi. E tutti finiti nella “lista”.

L’ultimo documento esplode come una bomba sui social, fa discutere questa cittadina di cinquantamila anime (di cui molte non in pace con le norme edilizie) e fa tremare il palazzo comunale conquistato da M5S: è un elenco degli amministratori, e dei loro familiari, che sono proprietari di costruzioni fuorilegge.

Con tanto di indirizzi degli immobili abusivi”. Comincia così il racconto che Emanuele Lauria di Repubblica ricostruisce sulle pagine siciliane. Storia di abusi a Bagheria, importante centro del palermitano divenuto roccaforte dei Cinquestelle.

“L’elenco fa scattare la rivolta di altri abusivi che stanno per essere sanzionati. Sanzionati da chi non può dare il buon esempio, dicono: “Come mai il Comune continua ad acquisire le nostre case e di quelle degli attivisti di M5S e dei loro parenti non si sa niente?». E nasce un comitato,“Salviamo le case abusive”. Ad aderirci, chi non vuole essere discriminato solo perché, dicono, “non hanno santi nel paradiso a 5stelle”.

La lettera è stata inviata anche alla Procura: La denuncia segue diverse denunce anonime, e numerose richieste di accertamenti da parte dell’ufficio tecnico. Clima pesante, dunque, a Bagheria.

Il sindaco Patrizio Cinque punta l’indice  contro esponenti della criminalità organizzata, sarebbero loro a contrastarne l’attività. In questo clima, ricostruisce Repubblica, è venuta fuori. la lista nera degli abusivi impuniti.

Lista che si apre con l’ex assessore Luca Tripoli, che “a febbraio fu costretto a dopo il diniego della sanatoria per la casa abusiva dei genitori. In quell’occasione lo stesso sindaco Cinque dovette chiedere scusa ai suoi concittadini: anche perché fra gli immobili non in regola con la legge c’era anche quello di famiglia intestato al padre, realizzato all’interno dell’area tutelata della villa settecentesca dei Serradifalco” “Ho ottenuto la sanatoria”, disse Cinque rincorso e raggiunto dagli inviati delle Iene. Ma, non era vero.

L’elenco comprende anche piccoli e grandi abusi edilizi commessi dal cognato del sindaco, Domenico Buttitta, dal fratello Emanuele, dalla sorella Laura. E poi, dai consiglieri grillini Alba Aiello, Francesco D’Anna e Francesco Paladino. A loro e a loro familiari sono riconducibili villette realizzate a meno di 150 metri dalla costa.

A Bagheria, in Comune giacciono 8 mila pratiche di sanatoria. Nei decenni passati, fino ad oggi, senza interruzione, una cittadina splendida, circondata dagli agrumeti e che guarda ad un mare stupendo, con nel cuore antiche, splendide ville della nobiltà palermitana è stata sistematicamente aggredita e violata dal cemento.

Oggi in ballo è la credibilità del governo grillino, anche perché a fine 2014 la giunta aveva siglato un protocollo d’intesa con la Procura di Palermo per dare il via libera alle ruspe. La stessa Procura lo scorso inverno  ha ricordato che a Bagheria ci sono 600 costruzioni con “sentenze di morte”. L’amministrazione ha tentato di rassicurare gli abusivi prospettando una sostanziale sanatoria. In questo scenario, non si vedono ruspe mentre si è già alzato in volo un inquietante corvo.

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Fonte: Globalist.it