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ASSEMINI A 5 STELLE: UNO VALE UNO, TRANNE I DIPENDENTI COMUNALI

Il Ministero della Economia e Finanze – scrive Veronica Matta su Cagliari Globalist – mette in rilievo che il Comune di Assemini abbia dato più del dovuto ai dipendenti comunali, negli anni dal 2008 al 2012, (circa 200 mila euro). Segue un esposto in prefettura. Il Comune di Assemini – dichiarano i lavoratori lesi – non contesta i rilievi del Mef e non coinvolge le RSU in modo soddisfacente.

È trascorso un mese da quando lavoratori e sindacati hanno fatto irruzione durante la seduta del consiglio comunale ad Assemini, accusando il Comune di non aver creato il fondo obbligatorio per gli anni 2015-2016 che avrebbe consentito la restituzione dei soldi che il Ministero delle finanze chiede indietro. All’inizio del 2015 iniziano le trattative con le forze sindacali (che non accettano l’accordo proposto dal segretario generale e dal sindaco Puddu) anche se, stando alle dichiarazioni dei rappresentanti sindacali, riportate anche a mezzo stampa sull’unione sarda – dopo quella proposta non ci hanno mai comunicato l’entità del fondo, non sapevamo quanto sarebbe stato stanziato – replicano – poi non hanno fatto niente e solo nel 2016, con un accesso agli atti, si è scoperto che il fondo non era stato costituito come invece impone la legge. Dal mese di Dicembre è ripreso lo stato di agitazione dei dipendenti comunali di Assemini.

Uno vale uno se quell’uno la pensa come voi, ma se quell’uno la pensa diversamente da voi, non vale uno, ma meno uno” – con queste aspre e sconfortanti parole il consigliere di minoranza Antonio Scano (Proposta civica) si rivolge al sindaco Mario Puddu davanti al palese fatto che “i grillini non hanno voglia di discutere di problemi complessi che richiedono soluzioni complesse“, ricordando alla giunta che “l’azienda Comune”, per andare avanti, ha bisogno di mediazione e non di muri. “Il problema maggiore oggi – dichiara il capogruppo del Pd Giancarlo Scalas – è che l’amministrazione comunale non ha costituito il fondo per garantire la copertura dei rimborsi. In pratica per accordo è stato stabilito 2 anni fa che il rimborso venisse effettuato direttamente con prelevamento da fondo per le produttività. Non avendo costituito il fondo, i dipendenti dovranno restituire di tasca propria trattenuta con lo stipendio. Questo per inerzia dell’amministrazione. Ma ci sono anche altri punti che le organizzazioni sindacali contestano“.

Per chi ha assistito. in diretta o in streaming da casa, l’ultimo consiglio comunale del 25 Gennaio 2017 non ha potuto non rilevare l’aspetto che aggrava la già delicata situazione – il rifiuto da parte del sindaco di confrontarsi con sindacati e lavoratori – negando persino la discussione di una mozione che poteva essere utile a tutti, persino al primo cittadino. I grillini di Mario Puddu hanno presentato una pregiudiziale in quanto la materia è di competenza della Giunta. Se la sono votata e l’opposizione e tutto il personale presente, ha abbandonato l’aula.

Il confronto aspro tra sindaco e dipendenti, ora si sposta in Prefettura, infatti la Prefetta Dott.ssa Perrotta, ha convocato le parti per un incontro in Prefettura che doveva avvenire domani, ma su richiesta del sindaco Puddu, è stato spostato a giovedi 2 Febbraio alle ore 10.00. La chiusura totale nei confronti dei lavoratori non è l’unico segnale anomalo di questa amministrazione grillina, è doveroso ricordare la totale chiusura verso il confronto democratico con la minoranza e le altre forze politiche ma anche verso i cittadini in genere, chiusura che si trasforma in apertura quando gli interlocutori si chiamano “Eurospin o Bricoman”. È questa la democrazia?

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Fonte: Cagliari Globalist