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ASSEMBLEA M5S ROVENTE A RAVENNA. CHIAMATI I CARABINIERI

(Assemblea M5S Ravenna - Sala Buzzi)
(Assemblea M5S Ravenna – Sala Buzzi)

Clima rovente e intervento dei carabinieri ieri sera alla sala Buzzi all’assemblea del Movimento 5 stelle, la prima dopo l’ufficializzazione della seconda lista per le elezioni.

Le due fazioni hanno discusso animatamente fin dalle prime battute praticamente su tutto, dal foglio per le presenze alle liberatorie, fino a che qualcuno per fare valere diritti che riteneva violati non ha chiamato le forze dell’ordine. I carabinieri hanno cercato di rasserenare il clima e pacificare l’assemblea.

Parole pesanti, accuse, manovre sotterranee, due liste e due candidati sindaci, il Movimento 5 stelle vive giorni convulsi mentre si consuma una lotta fratricida che rischia di togliere slancio a quella che sulla carta si presenta come una delle campagne elettorali meno scontate degli ultimi vent’anni.

Una situazione che giova soprattutto agli avversari: dal Pd che si gode in silenzio lo spettacolo, fino all’alleanza a due Lega nord e Lista per Ravenna, quest’ultima interessata a raggiungere il ballottaggio soffiandolo proprio a un Movimento 5 stelle, magari indebolito da lotte intestine.

All’ordine del giorno dell’assemblea ieri sera c’erano solo questioni organizzative come la divisione delle responsabilità e degli impegni in vista della lunga campagna elettorale.

In attesa che da Milano arrivi il via libera alla candidata Michela Guerra e alla lista votata dall’assemblea del gruppo ravennate in dicembre, rimane sul tavolo il nodo dei gruppi di lavoro e soprattutto della gestione della cassa, affidata negli ultimi mesi alla consigliera Francesca Santarella. Figura quella della Santarella ormai in aperto contrasto, con il gruppo ravennate tutto raccolto attorno ai nomi del capogruppo Pietro Vandini e della candidata sindaco Michela Guerra.

La consigliera infatti dopo settimane di silenzio nei giorni scorsi ha confermato la creazione di una seconda lista e l’invio della documentazione necessaria per la certificazione ai vertici del Movimento.

I contrasti si allargano e coinvolgono anche la gestione dei soldi raccolti durante i banchetti organizzati nelle piazze cittadine. Fondi utili a pagare piccole spese in fotocopie e volantini.

Vandini reclama la rendicontazione dei 700 euro ancora in mano alla Santarella e chiede all’assemblea di individuare un nuovo responsabile dei fondi raccolti da scegliersi non tra i consiglieri comunali. E la consigliera ieri sera, dopo un’accesa discussione, ha consegnato la cassa e il rendiconto della gestione.

«Comprendo chi ci critica per le divisioni che sono emerse ultimamente – spiega Vandini – ma non condivido l’approccio. Certo litighiamo, ma, come avviene in una famiglia non si può andare sempre tutti d’accordo. Il Pd ha altre modalità di gestione dei conflitti, c’è un ristretto gruppo dominante che zittisce tutti gli altri e decide».

Lo stallo ravennate potrebbe durare ancora diversi giorni, la soluzione del caso Ravenna spetta al vertice nazionale che sceglierà fra Michela Guerra, uscita dal voto del meetup a 5 stelle, e Francesca Santarella alla guida di una seconda lista antagonista. Per tutti diventa imperativo accelerare i tempi per non soccombere alla lenta cottura del fuoco delle polemiche.

mader