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ANALFABETISMO COSTITUZIONALE E POLITOLGI IMPROVVISATI

art-92Non credevo che dopo la schiacciante vittoria del No al referendum costituzionale del 4 dicembre, salutata da un variegato fronte che si era affrettato a dichiarare, a bocce ferme, che la nostra meravigliosa costituzione era stata salvata dall’assalto autoritario e antidemocratico di Renzi e compagnia, che si potesse scadere subito in un clamoroso voltafaccia rispetto alla gestione, secondo costituzione, della crisi di governo – scrive Leonardo Raiti su Avantionline.it.

Perché, se vogliamo essere sinceri, il gesto più onesto e in linea con le promesse l’ha fatto proprio l’ex premier, dimettendosi dall’incarico di presidente del consiglio dei ministri e dichiarando l’indisponibilità a portare avanti un nuovo governo. Ma ecco che nel variegato fronte del No si fa largo una chiara mistificazione dell’azione di Mattarella. Una cosa voluta? Non lo possiamo affermare con certezza. Ma restiamo ai fatti. L’art. 92 della Costituzione assegna al Presidente della Repubblica il compito di nominare il Presidente del Consiglio dei Ministri e, su proposta di questo, i Ministri. Lo scioglimento delle camere è l’estrema ratio, comunque consentita, dall’articolo 88 che recita: “Il Presidente della Repubblica può, sentiti i loro Presidenti, sciogliere le Camere o anche una sola di esse”.

Mattarella nel pieno solco della legalità e dei suoi legittimi poteri ha ascoltato i presidenti delle camere, ha dato corso alla consultazione di tutti i gruppi parlamentari. Ovviamente avrà cercato di capire se sia possibile coagulare una maggioranza parlamentare attorno a una nuova compagine di governo. Perché? In primis perché lo scioglimento delle camere era parsa da subito una ipotesi non percorribile in quanto la legge elettorale attualmente vigente “Italicum” riguarda soltanto la Camera ed è passibile del prossimo giudizio della Corte Costituzionale. Il Presidente della Repubblica ha valutato che lo scioglimento immediato delle camere avrebbe portato a elezioni anticipate con leggi diverse che, probabilmente, produrrebbero una situazione di non stabilità al Senato. La nomina di un governo tecnico probabilmente è stata nei pensieri del Presidente, ma deve aver cozzato con le indicazioni scaturite dalle consultazioni. E tornando al problema tecnico, le crisi di governo sono anche questioni di numeri, in questo caso di numeri al Senato.

Il Presidente della Repubblica si è mosso con la tanto invocata responsabilità istituzionale. Ha scelto di incaricare un presidente del consiglio espressione del Pd che potesse incassare – come è avvenuto – la fiducia dei due rami del parlamento, varare una legge elettorale che possa portare al voto il prima possibile in condizioni di sicurezza.

Non è affar di popolo se la scelta è ricaduta su Gentiloni. Almeno di ripudiare la stessa costituzione che con tanto impegno si è difesa in campagna elettorale. Magari senza averne mai letta una riga.

L’ignoranza costituzionale che in questi giorni ha inondato non solo il web è stata oggetto di un saraceni-fbmessaggio ironico su Facebook del professor Guido Saraceni, docente di Filosofia del Diritto, Informatica Giuridica e Sociologia Giuridica presso l’Università di Teramo, che suggerisce agli studenti, qualora si fossero resi responsabili di affermazioni simili, di abbandonare per sempre la facoltà per iscriversi in “Scienze delle Piadine al Prosciutto presso l’Università della Vita”. 

Avviso agli studenti di Diritto Costituzionale – posta il professor Saraceni
Chi tra di voi avesse pubblicato sulla propria bacheca la frase “un altro Presidente del Consiglio non eletto dal popolo” – o altre aberrazioni equivalenti – è pregato di chiudere per sempre l’account Facebook, onde evitare di cagionare danni a cose o persone, di abbandonare la Facoltà di Giurisprudenza e iscriversi a Scienze delle Piadine al Prosciutto presso l’Università della Vita.
Andiamo male, ragazzi. Molto, molto male.

l post ha conquistato il web ed è diventato virale: ha raggiunto oltre 14 mila condivisioni e quasi 30 mila like.

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Fonte: Avantionline