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ABRUZZO: IL M5S BOCCIA IL REDDITO DI CITTADINANZA PERCHÉ PROPOSTO DAL PD

(Moreno Di Pietrantonio)
(Moreno Di Pietrantonio)

La richiesta di una legge regionale che istituisca il reddito di dignità e cittadinanza di 500 euro, attraverso la riduzione del 50% delle retribuzioni ai consiglieri regionali, con rinuncia alle spese di rappresentanza e alle carte di credito di consiglieri e presidente, tutto a beneficio di un fondo per i senza lavoro.

Questa la proposta lanciata dal Pd di Pescara che chiede alla politica regionale di guardare alle persone che non hanno lavoro o che versano in condizioni di bisogno.

«È arrivato il tempo – ha detto l’esponente del Pd pescarese Moreno Di Pietrantonio, tra i promotori dell’iniziativa – di dare un grande segnale di cambiamento nella nostra Regione, andando incontro concretamente ai bisogni delle persone più deboli della nostra comunità, le persone senza reddito e in particolare ai giovani».

«Per questo – ha aggiunto Di Pietrantonio – abbiamo il dovere di mettere in campo una iniziativa forte e coraggiosa per restituire dignità di cittadinanza alle persone che l’hanno persa non avendo nessun reddito e in particolare ai tanti giovani disoccupati, naturalmente affiancando ad un reddito minimo che indichiamo attorno ai 500 euro mensili tutte quelle iniziative formative e di inserimento lavorativo applicate in tutta Europa. Naturalmente occorrono risorse importanti da reperire con scelte coraggiose. Per questo è arrivato il momento di dare concretezza alla riduzione delle indennità regionali portando da subito le retribuzioni dei consiglieri regionali da 10 mila euro netti al mese attuali a 5mila, lanciando un altro segnale importante con la rinuncia a carte di credito e spese di rappresentanza».

Stizzita la reazione del Movimento 5 Stelle. «L’ipocrisia del Pd non ha limiti e ne abbiamo conferma ogni giorno» ha commentato il consigliere regionale grillino Sara Marcozzi. «In Regione – ha aggiunto – il Pd boccia le proposte del M5S e nei Comuni si fa vedere virtuoso e propositivo».

mader