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ABRUZZO: CONSIGLIERE M5S CONDANNATO A RISARCIRE CLIENTE PER OPERAZIONI NULLE

riccardo-mercante-matteoderricoIl consigliere regionale abruzzese del Movimento 5 Stelle Riccardo Mercante è stato condannato alla restituzione di 29mila euro ad un cliente. Lo ha stabilito, con una sentenza firmata circa un mese fa, il giudice Pasquale Giovannucci.

Riccardo Mercante come promotore finanziario della Fineco ha danneggiato il correntista S.C. con operazioni che sono da ritenersi nulle, ha stabilito il giudice.

La vicenda comincia nel 2009, quando S.C. si accorge di aver subìto ingenti perdite sul proprio portafoglio finanziario (perdite quantificate in 920mila euro) e, analizzando gli estratti conto dell’ultimo anno, constata come in quel periodo le commissioni sul capitale amministrato ammontassero a 28.900 euro. Nell’atto di citazione redatto dall’avvocato del correntista, Eugenio Galassi, si legge come le commissioni «non venivano in alcun modo indicate nella brochure-prospetto informativo a disposizione della clientela, dove invece l’unico costo prospettato relativamente agli ordini di borsa risulta essere l’irrisoria commissione di negoziazione».

Di qui origina la causa civile promossa da S.C. tramite l’avvocato Galassi sia contro Mercante che contro la banca, della quale viene evidenziato dalla parte attrice il contegno «negatorio e silente» assunto nella vicenda. Dopo cinque anni la causa si è chiusa e la sentenza del giudice Giovannucci evidenzia come, a fronte dei «diversi obblighi posti ex lege a carico degli intermediari finanziari», di contro «alcuna prova liberatoria risulta esser stata fornita dalle parti convenute circa il corretto adempimento degli obblighi. Anzi pare invero persino macroscopica la lamentata ignave inadempienza dei convenuti, considerata la rilevante – e non contestata – perdita patrimoniale sofferta dall’attore». Il giudice, dunque, «accerta e dichiara la nullità delle operazioni finanziarie effettuate da Mercante Riccardo nell’interesse dell’attore con conseguente condanna dei convenuti in solido alla restituzione in favore di quest’ultimo delle commissioni indebitamente investite tramite la Fineco Bank Spa pari ad euro 28.900 oltre interessi e rivalutazioni», e «condanna in solido i convenuti alla rifusione delle spese di lite in favore dell’attore che vengono liquidate in euro 6.348».

Vinta questa causa, certamente S.C. ne intenterà un’altra per riavere i 920mila euro perduti per via di quelle operazioni finanziarie dichiarate nulle dal giudice.

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Fonte: Il Centro